Assemblea Generale per la manifestazione di Roma del 14

Assemblea Generale per la preparazione della partecipazione alla manifestazione nazionale del 14 a Roma ed alle due giornate di assemblea alla Sapienza Occupata nei giorni 15 e 16, Aula 2 Autogestita di Scienze Politiche, ore 14.00.Mi scuso anzitutto se posto solo ora la notizia dell’assemblea per domani a Scienze Politiche ma il momento è convulso vista la scadenza nazionale del 14 vicinissima, ed i passaggi organizzativi necessari per aderirvi sono vari (dall’organizzazione dei pulman, alla costruzione di un documento "barese" da portare alla discussione nelle giornate del 15 e 16, alla molteplicità di realtà che si accingono a parteciparvi e che bisogna mettere insieme. In secondo luogo vi do subito qualche informazione sui pulman. Finora se ne sono recuperati 5 (da 54 posti) il cui costo complessivo sarebbe sostenuto per metà dalla cgil e per l’altra metà dalle quote dei singoli partecipanti, cosa che dovrebbe far aggirare il costo a testa tra i 10 ed i 15 euro (andata e ritorno per la sola manifestazione del 14, chi rimane poi vediamo). è chiaro che se ci sono più adesioni bisognerà prendere altri pulman, per i quali però la cgil non ci aiuterebbe, e quindi bisognerebbe alzare le quote di partecipazione. Terzo ed ultimo punto, la posizione comune da eventualmente portare nelle assemblee "romane" uscirà dalla discussione dell’Assemblea di domani, a cui vi pregherei di non mancare, e che partirà da alcune linee guida intorno alle quali potrebbe articolarsi, anche in proposte più concrete, la visione del movimento di Bari del processo di Autoriforma dell’Università. Anche qui è chiaro che le direttrici individuate al solo fine di schematizzare il lavoro di discussione, sono solo delle proposte molto generali che, in pieno spirito open source, invitiamo chiunque ad espandere, approfondire o criticare, domani in assemblea. Eccole:

   Di fronte al progetto del governo, espresso dai tagli in finanziaria e dalle disposizioni della legge 133, ed alle storture di un sistema, quello della formazione italiana, che abbisognerebbe di una riforma di ben più ampio respiro di quelle messe in campo negli ultimi anni, il movimento degli studenti, dei ricercatori, dei docenti, ed in generale di tutti quei soggetti toccati direttamente dallo sfacelo del sistema pubblico di istruzione, famiglie comprese, è sceso in piazza negli ultimi mesi con sempre maggiore determinazione al fine di costruire, attraverso la partecipazione di tutti, una reale riforma della scuola pubblica italiana, e soprattutto dell’Università. A tale riguardo pensiamo sia necessaria una riforma del sistema universitario che schematicamente abbracci: 

–  l’organizzazione e la didattica dell’offerta formativa delle univarsità, all’interno della quale alcuni nodi problematici sono stati individuati nel 3+2, proliferazione dei corsi, diritto allo studio reale per tutti, etc..; 

– l’attività di ricerca, ed insegnamento, per quanto riguarda criteri e procedure che regolano la vita dei vari livelli della ricerca e della docenza e gli scatti di carriera, nei termini di una maggiore democratizzazione e trasparenza del sistema, ed in modo particolare la precarietà dei soggetti della ricerca;

– una ricentralizzazione del sapere prodotto dalle università pubbliche all’interno delle dinamiche del nuovo mondo del lavoro;

– la proposizione di un modello cooperativo della ricerca e della formazione che specie al Mezzogiorno significherebbe, facendo leva anche sulle possibilità che un decentramento non competitivo può schiudere, la costruzione di un nuovo modello di sviluppo locale che alle dinamiche clientelari e di sottoutilizzazione delle risorse sostituisca una messa a frutto reale delle potenzialità del mezzogiorno, attraverso inevitabili investimenti in infrastrutture, che frenerebbe la fuga di cervelli.

 

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