Grecia bloccata dallo sciopero. Molotov contro il Parlamento

10.12.2008 – La Grecia oggi è paralizzata dallo sciopero generale. Scontri fra la
polizia e centinaia di manifestanti che hanno lanciato molotov, sassi e
petardi contro la polizia schierata a difesa del Parlamento. Gli agenti
hanno risposto con i gas lacrimogeni. Continuano intanto le occupazioni
di università e scuole ad Atene e in altre città elleniche; nella notte
ci sono stati ancora duri scontri con la polizia ad atene, intorno al
Politecnico e a Salonicco e Patrasso.

 Lo sciopero generale era stato convocato dai sindacati prima
dell’omicidio del giovane Alexis, per mano della polizia, ad Atene. Ma,
dopo i quattro giorni di scontri e proteste in tutto il Paese, assume
un significato politicamente ancor più forte. Paralizzati i trasporti
urbani in tutte le città greche, grandi difficoltà nei collegamenti
aerei e marittimi. Al centro dello sciopero, dichiarato dalle due
principali centrali sindacali, Gsee e Aldedy, e a cui hanno aderito
anche studenti e professori, una grande mobilitazione nel centro di
Atene . Gli organizzatori hanno però cancellato la manifestazione della
capitale per timore di nuovi scontri confermando solo il comizio in una
piazza.

Nella capitale migliaia di persone sono comunque  scese in piazza: le
manifestazioni sono state diverse, organizzate da differenti forze
politiche: dalla sinistra radicale della coalizione Synaspisnos al
partito comunista Kke che è sfilato da solo,protetto da un proprio
servizio d’ordine per impedire, hanno detto, infiltrazioni di
estremisti considerati da questa organizzazione, con una lettura miope
e complottistica, all’origine degli scontri dopo l’assassinio di
Alexis, oltreché "infiltrati dai servizi segreti".
Intanto le forze della sinistra istituzionale greca, anche quelle della
cosiddetta sinistra radicale, stanno chiedendo le dimissioni del
governo ed accusano la violenza poliziesca ma stanno anche prendendo le
distanze dalle azioni violente di attacco alle banche ed ai negozi.

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