scuole di mezza Italia nonostante i tentativi di repressione e/o
stemperamento messe in atto dall’esecutivo Berlusconi. Notti bianche,
autogestioni, lezioni all’aperto, manifestazioni e cortei sono
all’ordine del giorno di numerose scuole e atenei italiani dove le
occupazioni vengono mantenute, mentre la pratica sie setnde
capillarmente a tantissimi istituti e licei. Intanto comincia a
produrre i primi effetti concreti la protesta del mondo universitario e
della scuola. I tagli agli atenei e il blocco del turn over saranno
mitigati e salta, almeno per quest’anno, il dimensionamento della rete
scolastica che mette a rischio le mini-scuole. Come già per il
"congelamento" del secondo tempo della Riforma, anche stavolta, si
tratta di una vittoria di Pirro che potrebbe avere come contraltare una
fase declinante della protesta. Non ora però…
In mattinata gli studenti dell’assemblea NoGelmini di Palermo hanno
fatto un’irruzione alla conferenza dei rettori del sud Italia per
chiedere un pronunciamento e ribadire con feremzza la volontà di tenere
"fuori le aziende dall’università".
Sul piano della repressione sembra ancora una volta essere la città di
Bologna afare da test. Sono infatti scattate le prime denunce per la
manifestazione, in gran parte non autorizzata, contro la riforma
Gelmini che giovedì scorso ha bloccato per l’intera giornata il centro
di Bologna: 21 gli identificati con certezza dalla Digos, che ha
consegnato un’informativa alla procura. Si tratta di 17 ragazzi e 4
ragazze fra i 20 e i 33 anni. Tutti sono stati denunciati per
manifestazione non autorizzata, alcuni anche per altri reati. In
particolare, nove sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, per
aver tentato di forzare il cordone delle forze di polizia in via
Castiglione, altri nove di interruzione di pubblico servizio, impedendo
la circolazione agli autobus sui viali.
Mentre la polizia prova a concretizzare le minacce del ministro
dell’Intreno Maroni e il governo sembra prendere tempo sulla riforma
dell’università, privilegiando lo strumento del disegno di legge
rispetto all’ennesimo decreto, il premier Berlusconi corre in soccorso
delle scuole private ammettendo – forse per la prima volta nel corso
della sua 15ennale carriera politica – di essersi sbagliato: “ Devo
ammettere una mia colpa – ha detto stamattina il leader del Pdl in
visita alla fiera di Rho – : non mi ero accorto che nella Finanziaria
134 milioni sono stati tolti alla scuola privata cattolica: cercheremo
di non toglierli". Nessuna parola, invece, per quanto riguarda i quasi
8 miliardi di euro di tagli all’istruzione pubblica. A Torino in
questi giorni gli studenti hanno distribuito volantini davanti alla
Fiat e continuato le occupazioni tra assemblee e seminari autogestiti.
Mentre per domani si prepara un corteo cittadino e la
contro-inaugurazione dell’anno accademico al Politecnico. Ieri è stata anche contestata la ministra alle politiche giovanili Meloni .
Nonostante l’operato del governo, l’onda anomala studentesca ha quindi
deciso di non fermarsi. A Roma nel pomeriggio di ieri i collettivi
studenteschi hanno manifestato sotto casa dell’ex presidente della
repubblica Cossiga, che nei giorni scorsi aveva elogiato gli infiltrati
nei movimenti studenteschi degli anni Sessanta e Settanta. Sempre ieri,
ma nel pomeriggio, decine di studenti dell’università "La Sapienza",
attorno alle 13, hanno attuato un blitz pacifico allaeroporto di
Fiumicino, scandendo slogan e distribuendo volantini tra al grido di
"Noi la crisi non la paghiamo" e "Sciopero generale subito"
Domani in diverse città gli studenti medi scenderanno di nuovo in
piazza per ribadire la proprie contrarietà allo smantellamento della
scuola e dell’università pubbliche messo in atto dal governo
Berlusconi". Per gli universitari sarà Onda Anomala Day , con mobilitazioni diffuse, dislocate di città in città.